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Anticipazioni sulle nuove avventure di Dr Reckeweg

Dopo aver lavorato alla sceneggiatura di ben trenta numeri, Umberto Garipoli torna a sorprenderci con le nuove avventure di Dr. Reckeweg Mistery Tales raccontandoci l’infanzia di Mark e del suo amico Bastian Moser. Umberto ci ha tenuto col fiato sospeso fino all’ultimo: proprio quando la situazione sembrava ormai irrecuperabile, grazie all’aiuto dei suoi amici e di sua madre Eleonora, Mark riesce finalmente a salvare la vita della sua amata Betsy. Ora, sembrerebbe che i nostri eroi possano dormire sonni tranquilli, eppure ci sono ancora molte storie in serbo per i lettori di Dr. Reckeweg Mistery Tales a partire dagli anni in cui le personalità e i caratteri di Mark e Bastian hanno preso forma. Tenetevi pronti perché manca davvero poco all’uscita del primo numero della nuova mini-serie a fumetti ambientata nella Berlino degli anni ’90, in un nuovo formato narrativo che prevede sei numeri corrispondenti a sei episodi autoconclusivi in cui scopriremo quali avventure hanno portato Mark ad appassionarsi alla Medicina Omeopatica. A darci qualche anticipazione, lo sceneggiatore Umberto Garipoli che abbiamo intervistato per l’occasione.

 

 

 

Con L’ultima possibilità le avventure di Mark Reckeweg volgono ad un lieto fine. Quali sono le tue considerazioni conclusive su questa esperienza condotta assieme a Sergio Giardo?

 

Innanzitutto, preciso che le avventure di Mark & Co. sono ben lontane dall’essere concluse: questo apparente “lieto fine” è in realtà la quiete prima della tempesta…! Ad ogni modo, nel corso di questi trenta numeri, lavorare con Sergio Giardo è stato per me molto stimolante e anche parecchio facile: è incredibile come riesca a disegnare esattamente l’inquadratura che ho in mente leggendo le mie descrizioni delle vignette, sintetiche per definizione. Ciò detto, ecco le mie osservazioni conclusive, perlomeno dal punto di vista creativo: ci sono degli aspetti stilistici che ho trovato particolarmente interessanti e che mi ricordano il fumettista Chris Samnee, artista che ha lavorato su soggetti come Daredevil e Capitan America, entrambi sui testi di Mark Waid. Io però, nel modo in cui Sergio Giardo ha illustrato Dr. Reckeweg Mistery Tales ci vedo anche qualche assonanza con John Romita Sr. – soprattutto quando disegna figure femminili – e Klaus Janson, leggendario fumettista americano. Insomma, di sicuro si tratta di reference di un certo valore che hanno impreziosito il fumetto e che hanno contribuito a renderlo speciale.

 

 

Tra ciò che distingue maggiormente i nuovi numeri del fumetto da quelli appena conclusi spicca la struttura narrativa. Cosa ti ha portato a optare per questo cambio di registro?

 

La nuova mini-serie vedrà i protagonisti Mark e Bastian nelle vesti di giovani ragazzi degli anni ’90 alle prese con fantasiose avventure raccontate in sei episodi autoconclusivi e non più a puntate. Narrare vicende a sé stanti – anche se una sottotrama che si dipana per i sei numeri sarà ugualmente presente – dà la possibilità di variare di molto le ambientazioni e non essere più strettamente legati alla “continuity” come nella serie precedente. Quindi, se da un lato questo tipo di struttura narrativa consente di giocare con la fantasia, al contempo è una sfida ideare situazioni sempre nuove, presentarle, introdurle e raccontarle in sedici pagine. Un altro aspetto interessante della nuova serie è l’età dei protagonisti: Mark, Moser e la new entry Theo sono dei ragazzini di undici anni alle prese con l’adolescenza, caratterizzazione che dà a me e a Sergio Giardo la possibilità di cambiare prospettiva sul mondo. Tutto, o quasi, visto con gli occhi di un bambino appare con un sincero senso di meraviglia. Inoltre, il registro linguistico adottato per far esprimere i personaggi è molto più facile ed è proprio quest’ultimo punto che ci ha dato modo di semplificare ulteriormente il linguaggio usato nel trattare i principi dell’Omeopatia, rendendolo ancora più chiaro e accessibile a chi non conosce questa disciplina medica.

 

 

Definire i personaggi e raccontare le loro storie richiede una certa dose di fantasia e talento, ma è comunque fondamentale conoscere le tecniche per sviluppare le proprie idee. Cosa suggeriresti a chi vorrebbe cimentarsi nella costruzione di un personaggio per un fumetto?

 

Per prima cosa, è fondamentale calarsi nei panni del personaggio che si costruisce e di cui si scrive. Generalmente, nei personaggi che creo metto sempre qualche aspetto del mio carattere o del mio vissuto perché mi aiuta a capire come un personaggio si potrebbe comportare in una determinata situazione permettendomi di utilizzare differenti tone of voice e registri linguistici adatti a ciascuno di loro. Un altro elemento fondamentale per la costruzione di un personaggio è lo studio delle ambientazioni, ovvero il tempo e lo spazio in cui viene calato, in modo da pianificare le possibili situazioni che potrebbero venirsi a creare. Per esempio, a livello musicale agli inizi degli anni ’90 era esploso il grunge, un genere che vedeva come maggiori protagonisti i Nirvana. Pertanto, in questa serie di racconti Bastian Moser avrà un look che richiama il cantante di questo gruppo. Per approfondire questo argomento e altri meccanismi intrinseci nella costruzione di un personaggio, consiglio la lettura di alcuni libri come “Professione sceneggiatore” di Sergio Badino e “Alan Moore’s Writing for comics” di Alan Moore. Li consiglio perché non si tratta di semplici manuali sul fumetto, ma di testi che scavano a fondo nelle dinamiche del processo creativo.

 

 

Dr. Reckeweg Mistery Tales è un fumetto divulgativo che è nato con lo scopo di far conoscere la Medicina Omeopatica. Puoi dirci quali sono state le maggiori difficoltà che hai dovuto affrontare nel veicolare contenuti di natura scientifica?

 

Coniugare l’essenza puramente creativa del fumetto senza dimenticare di intrattenere ed emozionare il lettore e al contempo divulgare contenuti complessi richiede del metodo. La difficoltà principale che ho affrontato è stata quella di far proseguire la trama trattando argomenti scientifici. Portare avanti entrambi gli obiettivi non è stato sempre facile, ma credo di aver portato a casa un risultato positivo. Principalmente, ho cercato di variare, nei limiti del possibile, le diverse situazioni nelle quali inserire i contenuti scientifici: delle volte ho optato per la soluzione più semplice, ovvero un malato da assistere; in altre occasioni ho utilizzato come escamotage per fare divulgazione il riferirsi a libri di medicina omeopatica. Infine, in altri numeri ho raccontato la vita di alcuni medici omeopati considerati pionieri di questa disciplina. La vera sfida è riuscire a parlare dei principi dell’Omeopatia senza usare un linguaggio troppo tecnico o settoriale e che questo registro linguistico semplificato risulti pedante o noioso per il lettore. Allo stesso tempo, per venire in contro al lettore, è bene evitare i veri e propri muri di testo, ovvero balloon troppo verbosi e complessi. A tutta questa ricerca sul linguaggio si aggiunge un altro elemento di complessità: il fumetto è un media adatto a tutte le fasce d’età e quindi deve poter essere compreso da lettori sia giovanissimi sia maturi.

 

Curiosi di conoscere i giovanissimi Mark e Bastian alle prese con nuove fantasiose avventure? Allora non perdetevi l’intervista al disegnatore Sergio Giardo in cui ci ha rivelato altri interessanti dettagli sulla nuova mini-serie. Perciò…Stay tuned!

Lo sceneggiatore Umberto Garipoli svela le anticipazioni sulle nuove avventure di Dr. Reckeweg

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