1785- 1864
Clemens Maria Franz von Böenninghausen fu un grande Omeopata e un attento seguace degli insegnamenti di Cristian Samuel Hahnemann, padre della Medicina Omeopatica.
Böenninghausen nacque nel 1785 in Olanda. All’inizio della sua vita intraprese degli studi totalmente diversi dalla Medicina Omeopatica. Frequentò, infatti, Legge presso l’Università di Groningen dove condusse una carriera accademica brillante e conseguì il diploma di dottorato nel 1806.
Egli esercitò la sua professione per breve tempo, ricoprendo le cariche di avvocato e revisore presso la corte del re d’Olanda Luigi Napoleone. Ben presto, tuttavia, le sue passioni mutarono ed egli sviluppò uno spiccato interesse per l’agronomia. Decise quindi di abbandonare l’avvocatura per lo studio della botanica e si trasferì in Prussia presso i possedimenti del padre, Ernst Ludwig Böenninghausen, per studiare e sperimentare.
Tra il 1812 e il 1813, contestualmente al matrimonio con la cugina Franziska Maria Walburgis Freiin von Schade zu Ahausen, Böenninghausen decise definitivamente di dedicarsi all’attività agricola e alla botanica presso una tenuta di famiglia a Darup, nella regione di Westfalia, in Prussia. Nella villa ereditata dalla famiglia, egli tentò di apportare un contributo migliorativo all’agricoltura del luogo conseguendo diversi successi professionali:
Ciò che rese Böenninghausen un acclamato Omeopata fu legato ad evento particolarmente drammatico della propria vita.
Nell’autunno del 1827, egli si ammalò di tisi purulenta e le sue condizioni peggiorano così rapidamente da indurre i medici a non prospettare alcuna speranza di guarigione. Il suo stato di salute era grave a tal punto da spingerlo a scrivere una lettera d’addio al suo amico dr. August Weihe, botanico, medico Omeopata e allievo dello stesso Hahnemann.
Ciò che accadde cambiò definitivamente la vita di Böenninghausen. Il dr. Weihe, dopo avergli chiesto di descrivere con precisione tutti i sintomi della malattia, gli inviò un rimedio omeopatico, un estratto di Pulsatilla, insieme a chiare istruzioni sullo stile di vita da condurre.
Grazie alla cura omeopatica di Weihe, Böenninghausen mostrò immediati segni di miglioramento e guarì definitivamente prima dell’estate del 1828.
La sua improvvisa e quasi miracolosa guarigione spinse Böenninghausen ad appassionarsi con tenacia allo studio della Letteratura Omeopatica e, dopo aver superato gli esami per diventare farmacista, iniziò ad operare in qualità di omeopata. Con sua grande soddisfazione, nel 1833 riuscì ad entrare in contatto epistolare con il dr. Hahnemann e a condividere con lui le esperienze di assistenza terapeutica omeopatica. Grazie a questo percorso di studi e grazie agli insegnamenti degli scritti di Hahnemann, Böenninghausen iniziò ad essere considerato un omeopata accreditato dall’intera comunità medica. Il suo successo gli consentì di estendere la rete di conoscenze tra i pazienti e iniziare molti altri medici allo studio e all’esercizio dell’Omeopatia.
Come ogni trionfo, anche quello di Böenninghausen non fu visto di buon occhio e molti medici Omeopati dimostrarono un’avversione verso il suo crescente affermazione nel mondo dell’Omeopatia. Nel 1836, una disposizione ministeriale gli provocò l’interdizione dall’esercizio dell’Omeopatia.
Böenninghausen ebbe un tenace supporto dei cittadini di Westkirchen ed egli stesso inviò numerose petizioni al Sovrano con la richiesta di riconoscergli nuovamente il permesso di praticare l’Omeopatia. Nonostante le difficoltà, Böenninghausen non si arrese, proseguì i suoi studi e iniziò a considerare uno spostamento all’estero, dove già esercitava il suo amico Hahnemann.
Dopo aver condiviso con Hahnemann gli studi sulle terapie omeopatiche, il loro rapporto si era rafforzato. Per questo, viste le difficoltà che affliggevano la sua attività, Böenninghausen decise di accettare l’invito del suo maestro e amico e di raggiungerlo nella sua nuova città, Parigi. Qui, grazie allo stesso Hahnemann, ottenne finalmente l’autorizzazione all’esercizio dell’Omeopatia.
La sua attività di Omeopata ritornò fiorente come un tempo ed egli trovò il tempo di occuparsi anche di Medicina Omeopatica Veterinaria.
Tra gli anni ’40 e ’60 Böenninghausen continua a collezionare successi:
Anche la sua attività di scrittore fu molto proficua in quegli anni. Egli pubblica diversi manuali:
Böenninghausen morì nel 1864 in seguito ad un ictus cerebrale. Egli lasciò un’eredità scientifica importante per il mondo dell’Omeopatia. La sua morte, tuttavia, non sancì anche la fine della sua attività medica che continuò attraverso di due suoi figli, medici Omeopati nella regione di Westfalia.
Conosciamo le origini della disciplina e la storia dei grandi Maestri
1932
1880 - 1963
1919
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