Il rimedio omeopatico Ferrum phosphoricum si ricava dal fosfato di ferro, polvere dal colore grigio-bluastro insolubile in acqua e solubile negli acidi. Ferrum phosphoricum è uno dei sali di Schussler, utile nei primi stadi di un’infiammazione. Il rimedio omeopatico viene quindi prescritto nello stadio iniziale di un processo infiammatorio.
Il fosfato di ferro è il sale di ferro (III) dell’acido fosforico. In natura una fonte di fosfato di ferro è rappresentata dalla Vivianite, un minerale che ricopre i resti fossilizzati di pesci e ossa.
Il fosfato ferrico è uno dei pochi molluschicidi approvati dalla Commissione europea in agricoltura biologica in quanto, al contrario della vecchia metaldeide, il fitofarmaco impiegato nella lotta alle lumache, non è tossico per gli animali domestici o selvatici. Se non ingerito dalle lumache, il fosfato di ferro arricchisce il terreno fertilizzandolo.
Viene utilizzato anche nella produzione di acciaio e dei metalli ferrosi perché una volta che si è legato alla superficie del metallo, il fosfato di ferro previene un’ulteriore ossidazione del metallo stesso. Questo fosfato è presente anche nella colonna di ferro di Delhi risalente al 423 d.C., nonostante sia rimasta esposta per 1600 anni al clima monsonico non presenta ruggine proprio perché il fosfato di ferro la difende dalla corrosione.
I rivestimenti di fosfato ferrico vengono impiegati come rivestimento base nelle vernici per aumentare l’adesione al substrato ferroso.
Il rimedio omeopatico Ferrum phosphoricum viene preparato per iniziale triturazione su lattosio e successiva diluizione e dinamizzazione. La sperimentazione su soggetti sani e sensibili ha dimostrato una patogenesia simile, anche se più sfumata, a quella di Ferrum mettalicum per ciò che riguarda l’azione anemizzante, emorragica e di congestione localizzata e una più spiccata attività infiammatoria, legata probabilmente alla presenza del fosforo.
Ferrum phosphoricum è un rimedio ad attività antiflogistica e antipiretica che viene tradizionalmente utilizzato nei seguenti casi:
In sostanza Ferrum phosphoricum è particolarmente efficace nella cura delle infiammazioni allo stato iniziale, soprattutto a carico delle vie respiratorie accompagnati da febbre poco elevata con associata astenia.
La febbre è un aumento improvviso della temperatura corporea, è un segnale che l’organismo sta cercando di controllare fenomeni anomali solitamente di natura infettiva.
La sindrome influenzale ad esempio, che è accompagnata da febbre, è una condizione scatenata da virus stagionali ai quali l’organismo risponde con un incremento della temperatura tale da neutralizzare l’azione dei virus. Se la temperatura corporea normale è compresa tra 36 e 37,2 gradi centigradi, quando si presenta la febbre questa si alza. Generalmente la febbre di per sé non è pericolosa, tranne che a temperature che superano 40 gradi centigradi. In particolare per i bambini e i neonati, una temperatura corporea troppo alta può determinare conseguenze molto gravi.
In caso di febbre è possibile ricorrere anche all’Omeopatia, il cui obiettivo è quello di modulare la febbre, non di sopprimerla. Esistono diversi rimedi indicati nelle varie tipologie febbrili: occorrerà quindi scegliere un rimedio che sia idoneo per il tipo di febbre e per il paziente, sulla base della sintomatologia.
Ferrum phosphoricum, ad esempio, è un rimedio per febbri sui 38°C: i soggetti per i quali è indicato si muovono come se non la avvertissero e i bambini giocano e svolgono naturalmente le loro attività nonostante la febbre. Spesso lamentano tosse irritativa con bruciore pettorale e mal di gola.
Il tipo costituzionale Ferrum phosphoricum ha, in genere, carnagione pallida e occhiaie. È snello e la sua pelle si arrossa facilmente. Sono persone poco resistenti alla fatica fisica o agli sforzi intellettuali. Si tratta di soggetti tendenzialmente timidi, spesso ansiosi con saltuari episodi di eccitazione loquace.
Ecco quali sono le loro caratteristiche cliniche:
Sintomi mentali:
Sintomi generali:
Sintomi locali:
Solitamente i sintomi presentati del soggetto migliorano con le applicazioni fredde e con l’esercizio moderato; peggiorano con il caldo, con il sole, con il movimento e tra le 4 e le 6 del mattino.
Inoltre i soggetti Ferrum phosphoricum detestano la carne e il latte e dorano il caffè.
FONTI
Geddes N. – Lockie A., Il libro completo della Omeopatia, Milano, Mondadori, 1998
Trapani G. – Zazino L., Nozioni essenziali di materia medica omeopatica, Milano, Tecniche Nuove, 2004
Heepen G.H, I sali di Schüssler: 12 sostanze minerali per la salute, Milano, Tecniche Nuove
Prof. Dott. Chiriacò D., Corso di Omeopatia – Centro Omeopatico Italiano Ippocrate – CSOA- IMO
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