Dopo aver approfondito come impostare le tavole di un fumetto e come dividere la tua storia in scene e sequenze, nell’articolo di oggi ti mostreremo come rendere concreto tutto quello che hai appreso e come realizzare la sceneggiatura del tuo primo fumetto.
La sceneggiatura è l’ultima tappa di un percorso di storytelling iniziato con una semplice urgenza di raccontare. Abbiamo, quindi, percorso le seguenti fasi:
A questo punto non ti resta che un ultimo passaggio: realizzare la sceneggiatura!
L’arduo scopo della sceneggiatura di qualsiasi opera letteraria è quello di rendere comprensibile e chiara la propria storia a qualcuno che dovrà poi trasformarla in immagini reali o fittizie. Nel mondo del fumetto la sceneggiatura è il mezzo attraverso il quale lo scrittore comunica con il disegnatore.
Dal punto di vista formale la sceneggiatura è un documento scritto all’interno del quale compaiono le informazioni dettagliate su come dovranno essere rappresentati gli elementi in ogni vignetta. Più precisamente, dovrà dare al disegnatore indicazioni inequivocabili sui seguenti elementi:
La scrittura della sceneggiatura per il fumetto ha quindi varie analogie con quella per il cinema. Entrambi i generi letterari infatti si servono di immagini per raccontare una storia anche se con un’importante differenza: mentre il film consiste in sequenze di fotogrammi in movimento, il fumetto si compone di immagini statiche e diventa ben più significativo il contributo dei testi sotto forma di dialoghi e didascalie che devono essere letti per rendere pienamente comprensibile ciò che accade.
Come si struttura una sceneggiatura? La prima pagina dovrà indicare al fumettista quelli che sono gli elementi fondamentali:
Dopo questa prima pagina, verrà dato spazio alla narrazione delle singole vignette di ogni sequenza, seguendo la divisione fatta in precedenza durante la stesura della scaletta.
Durante la redazione della sceneggiatura si adottano alcuni riferimenti chiari e inequivocabili per agevolarne la lettura:
L’inquadratura aiuta a descrivere le azioni e le emozioni del personaggio contenuti nella vignetta e permette, allo stesso tempo, di suscitare le giuste reazioni nel lettore.
E’ quindi proprio sulla scelta delle inquadrature che dovrà concentrarsi la tua attenzione!
Forse non ci hai mai fatto caso ma se guardi con attenzione un film o leggi un fumetto ti accorgerai che i modi per inquadrare una scena sono davvero tanti e variano a seconda del risultato che si vuole ottenere. Tecnicamente l’inquadratura non è altro che il punto di vista e stabilisce come gli elementi (ambiente e personaggi) all’interno della vignetta devono essere rappresentati.
Nel fumetto, così come nel cinema, possiamo distinguere due tipologie di inquadratura:
I modi per rappresentare i campi visivi e i piani sono una miriade e ognuno di essi viene solitamente segnalato nella sceneggiatura con una terminologia ad hoc, un’abbreviazione, identica a quella utilizzata nel mondo del cinema. Vediamo insieme questo universo di possibilità!
I piani
Panoramica: è la soluzione più adatta per descrivere gli ambienti esterni perché può sfruttare anche un’intera striscia e non una singola vignetta. Al suo interno gli elementi di personaggi e contesto sono perfettamente bilanciati.
Quinta: è un’inquadratura dinamica che mette in primo piano un solo elemento della scena separandolo nettamente dallo sfondo. Può essere utile se si vuole dare un effetto di profondità al paesaggio.
Soggettiva: è una tecnica che rappresenta il punto di vista del personaggio. Il lettore guarda la scena attraverso gli occhi del personaggio.
Scorcio: è un’inquadratura dal basso o di tre quarti.
Dettaglio: è uno zoom che permette di mostrare il dettaglio di un oggetto, un personaggio o un luogo. Dal punto di vista della narrazione serve per dare rilevanza a ciò che viene inquadrato ed è spesso usato nei fumetti gialli o mistery per descrivere un indizio o una scoperta. In questo caso la vignetta è tutta occupata dal disegno e priva di dialoghi.
Primissimo piano (PPP): è un’inquadratura molto stretta, per esempio di un volto, e lo spazio per il balloon deve essere minimo.
Primo piano (PP): sono inquadrate la testa o le spalle del personaggio oppure oggetti di medie dimensioni per intero.
Mezza figura (MF): il personaggio viene inquadrato a mezzo busto e consente di vedere un po’ di sfondo mantenendo l’attenzione sul soggetto.
Piano americano (PA): è l’inquadratura del personaggio fino al ginocchio. Lo sfondo occupa più spazio ed è quindi ben dettagliato. È una buona soluzione grafica per inserire nella vignetta dialoghi più lunghi o cambi di scena. È una tecnica che crea dinamismo ed è infatti prediletta nei fumetti western. Infine, permette di gestire più personaggi all’interno di un campo.
Figura intera (FI): anche qui il focus è sui personaggi che sono raffigurati dalla testa ai piedi e occupano 2/3 dello spazio verticale. Tuttavia, anche lo spazio diventa un elemento importante e ben definito.
I Campi visivi
Campo medio (CM): è un’inquadratura abbastanza ravvicinata in cui l’attenzione è rivolta sia ai personaggi presenti sia al luogo.
Campo totale (CT): l’inquadratura comprende la totalità dello spazio e dei soggetti della scena.
Campo lungo (CL): in questa inquadratura l’ambiente predomina sul personaggio che ha uno spazio molto ridotto nella vignetta. Il campo lungo è una tecnica prospettica usata soprattutto quando si vuole fornire una descrizione molto dettagliata dell’ambiente.
Campo lunghissimo (CLL): è un campo in cui il punto di vista è ancora più prospettico. Domina lo spazio mentre la figura umana è lontanissima.
Controcampo: è molto usata in presenza dei dialoghi per mostrare alternativamente il primo e il secondo soggetto mentre parlano.
ESERCIZIO PER IL LETTORE:
Anche oggi dovrai cimentarti in un esercizio pratico e testare le tue capacità di sceneggiatore provetto!
Come prima cosa riprendi in mano la scaletta realizzata precedentemente e inizia a scrivere la sceneggiatura seguendo la suddivisione in tavole, scene e sequenze che avevi immaginato, decidendo per ognuna di esse l’inquadratura più funzionale al tuo scopo. Chiediti, ad esempio, come rendere drammatica una scena o come trasmettere suspense e tensione nel lettore?
Bene, adesso sei pronto per procedere alla realizzazione della tua prima sceneggiatura!
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