Il rimedio omeopatico Actaea racemosa, detto anche Cimicifuga racemosa, viene ricavato dall’omonima pianta ed è molto utile per prevenire e curare i disturbi della menopausa, i sintomi mestruali e le cefalee.
La Cimicifuga (Cimicifuga racemosa o Actaea racemosa) è una pianta dall’aspetto molto particolare, appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae.
Si tratta di una erbacea perenne che presenta un fusto glabro alto da 1,20 m. a 2,60 m. I suoi fiori sono formati da numerosi stami, consistenti di sottili filamenti con antere bianche.
Actea racemosa è originaria della costa est degli Stati Uniti e del Canada. Cresce prevalentemente in zone ombreggiate nei boschi e nella macchia, su suoli umidi e ricchi di humus.
Il curioso nome Cimicifuga, coniato da Linneo, allude alla presunta attività insettifuga attribuita a questa pianta per l’odore sgradevole che emana. Ad oggi però le supposte proprietà insettifughe non hanno trovato alcuna conferma.
In passato il rizoma della pianta veniva utilizzato dagli indiani d’America contro i morsi dei serpenti a sonagli e per i disturbi mestruali e della menopausa. La radice veniva anche masticata come sedativo e antidepressivo. Inoltre, per impedire l’ingresso agli spiriti maligni si preparava un infuso e lo si spargeva nelle abitazioni. Oggi in erboristeria la pianta è ancora utilizzata come diuretico, per le tossi soffocanti e per i dolori reumatici1.
Il rimedio omeopatico in questione si ottiene dalla Tintura Madre della pianta preparata dalle radici. Actaea racemosa è un rimedio omeopatico tipicamente femminile frequentemente utilizzato in menopausa e per curare le dismenorree.
I primi studi clinici e sperimentali su questa pianta si registrano dal 1732 in poi, anno in cui la Cimicifuga fu introdotta in Europa. L’omeopata inglese Dr. Hughes (1836-1902)2 sperimentò a lungo l’azione del rimedio nella cura di mal di testa causati da rigidità del collo.
Più di recente, ovvero nel 1987, il gruppo Dorfman condusse un’esperienza nella preparazione al parto di un gruppo di gestanti trattate con diluizioni alla 5CH dei rimedi Caulophyllum, Arnica, Actaea racemosa, Pulsatilla, Gelsemium. La valutazione versus placebo dimostrò che il gruppo di pazienti trattate avevano avuto una durata inferiore del periodo di travaglio (5,1 ore contro le 8,5 ore). Non solo: gli ostetrici avevano potuto riscontrare un’inferiore percentuale di distocie (11,3 % contro il 40 %)3.
In generale il rimedio omeopatico Actaea racemosa viene impiegato principalmente nei seguenti casi:
I soggetti Actaea racemosa sono solitamente donne perlopiù eccitabili, estroverse, energiche e loquaci oppure tristi, depresse e sempre pronte a lamentarsi. Hanno una vita emotiva intensa e sono piene di paure, per esempio della morte e di impazzire (soprattutto durante la menopausa).
Ecco quali sono le loro caratteristiche cliniche:5
Sintomi generali:
Ansia, artrite, corea, depressione, dismenorrea, disturbi fobici, emicrania, fibrosità, isteria, nevralgia, reumatismi, rigidità cervicale, sciatica, spasmi muscolari, parto problematico.
Sintomi locali:
Sintomi mentali:
Loquacità, isteria, sospiri, pazzia, fobie (della morte, della pazzia, dei traumi). In stadio avanzato, perdita della loquacità, umore cupo, tendenza al suicidio.
I sintomi di questo soggetto si aggravano durante le mestruazioni, con il freddo e con l’umidità. Migliorano invece con il calore (tranne la cefalea che migliora con il fresco).
Scopriamo i rimedi fondamentali della Medicina Omeopatica
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