Il rimedio omeopatico Digitalis si ottiene dal succo estratto dalle foglie fresche di Digitalis purpurea raccolte in primavera, prima che la pianta fiorisca. Questa pianta, chiamato anche “oppio del cuore”, sia nella medicina allopatica tradizionale sia in omeopatia è utilizzata per lenire le malattie cardiache.
La Digitalis purpurea è una pianta erbacea originaria dell’Europa centro meridionale. Cresce spontaneamente sia nei boschi, sia nelle zone aride e deve l’origine del suo nome scientifico alle particolari caratteristiche del suo fiore. Infatti, Digitalis sta per “dita” facendo allusione alla forma della corolla dei fiori, raccolti in grappoli pendenti, che ricorda delle campanelle allungate; purpurea deriva invece dal colore dei petali violacei all’interno e rosso porpora all’esterno. Il fusto della pianta è ricoperto da una leggera peluria ed è alto circa uno o due metri con radici ben ramificate a terra e adornato da foglie grigio-verde oblunghe e disposte a spirale.
La digitale è una pianta che nella medicina popolare veniva usata per curare le ferite, ma in epoca classica, ai tempi degli antichi greci e romani, l’aspetto grazioso della Digitalis ha condizionato il suo utilizzo per scopi solamente ornamentali. Le sue proprietà farmacologiche vennero scoperte solamente alla fine del 1500 grazie al medico francese Jodocus Marchius Montesio di Berg a Strasburgo, autore del libro “De simplicium medicamentorum facultatibus” dove la Digitalis purpurea era annoverata come pianta dalle virtù cardioattive. Questa qualità fu confermata da alcune ricerche cliniche condotte nel 1700 dal medico italiano Giovanni Rasori che ne scoprì anche un’ulteriore effetto diuretico.
Nel 1785, Il medico inglese William Withering, oltre a scoprire le sue proprietà per la cura dell’idropisia (accumulo abnorme di liquidi interstiziale nei tessuti e nelle cavità sierose), definì scientificamente per primo l’attività cardiocinetica della Digitalis, ovvero la capacità di rallentare il battito cardiaco, regolarizzandolo. Da questa scoperta si avviarono ulteriori studi clinici che portarono ad isolare il principio attivo della pianta. Si tratta del glicosidico, chiamato anche digitalico, molecola cardioattiva da assumere sotto stretto controllo medico poiché potenzialmente tossica se non si necessita realmente di regolare il battito del cuore.
In erboristeria Digitalis veniva impiegata anche per curare diverse patologie, tra cui l’epilessia e altri disturbi convulsivi. Sia nella medicina allopatica, sia in omeopatia Digitalis è un rimedio chiave per le malattie cardiache come l’insufficienza cardiaca e le irregolarità del battito con sintomi quali epatomegalia, dispnea, edemi e cianosi periferica.
Il rimedio Digitalis in omeopatia agisce sul polso lento, debole o quando la frequenza è irregolare con i seguenti sintomi:
La sensazione che si avverte è come se il cuore dovesse smettere di battere al minimo movimento. Si possono aggiungere problemi al fegato, come l’epatite.
Indicazioni generali
Il rimedio Digitalis è indicato nei casi acuti e cronici: se ne giovano in particolar modo gli anziani, le donne, i neonati e i bambini con disturbi cardiorespiratori. È utile anche ai cardiopatici con sintomi quali aritmie, bradicardia, crisi anginose, dispnea, asma cardiaca, insufficienza ventricolare sinistra o scompenso globale con edemi e oliguria.
Generalmente, l’azione terapeutica del rimedio ha effetto su:
MODALITÀ
Miglioramento: con l’aria fresca, quando lo stomaco è vuoto, a riposo, disteso a terra sulla schiena, seduto dritto.
Aggravamento: seduti, mangiando, sotto sforzo fisico, alzandosi, sentendo odore di cibo, al freddo, bevendo.
Il tipo costituzionale Digitalis è un soggetto dalla personalità ansiosa e apatica, che teme di morire, con tendenza alla depressione, di carattere irritabile e portato a provare forti sensi di colpa. Gli intensi stati ansiosi sono intensificati anche dalla sintomatologia provocata dai disturbi cardiorespiratori, i quali possono indurre anche insonnia e irrequietezza, in una sorta di circolo vizioso in cui l’aggravarsi di disturbi fisici e mentali dà adito ad ulteriori preoccupazioni per lo stato di salute.
FONTI
Geddes N. – Lockie A., Il libro completo della Omeopatia, Milano, Mondadori, 1998
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