Ormai l’Omeopatia è utilizzata diffusamente nella cura di un grande numero di patologie, ma, come spesso avviene, sono poco conosciute le modalità della sua azione terapeutica. Inoltre, spesso, coloro che fanno ricorso all’Omeopatia non hanno mai effettuato una visita presso uno specialista in questa disciplina.
Da qui nasce la necessità di avere chiarimenti sulle modalità di somministrazione dei farmaci omeopatici, sul tipo di visita e su svariati altri argomenti ad essa relativi.
Di seguito rispondiamo ad alcune domande che riguardano la visita omeopatica e i farmaci.
È sempre bene evitare il “fai da te” e, quindi l’assunzione in modo autonomo di più di un rimedio omeopatico contemporaneamente. Sono però disponibili i medicinali omeopatici complessi che sono formati da più rimedi, specificatamente studiati per risolvere determinati disturbi.
In ogni caso è sempre opportuno affidarsi al proprio medico o farmacista di fiducia per la prescrizione dei farmaci. Il fatto che l’Omeopatia sia una medicina “dolce” non comporta automaticamente che sia facile da praticare. Occorrono anni di preparazione per riuscire a capire che tipo di paziente si ha di fronte e di cosa realmente egli abbia bisogno per guarire. Il fai-da-te omeopatico è sempre sconsigliabile.
Molte persone possono rimanere sorprese di fronte alle domande che vengono sottoposte durante la visita omeopatica in quanto si tratta di domande personali che riguardano la propria anamnesi familiare e personale. L’omeopata, infatti, deve indagare l’individuo che gli sta di fronte, deve conoscerlo nella sua totalità e l’unico modo è quello di fare svariate domande su tante tematiche, talvolta anche private. Inoltre durante la visita è indispensabile che si crei sintonia tra medico e paziente per fare in modo che si instauri un rapporto di fiducia reciproca, che è la base per il successo del trattamento. In particolare l’omeopata, durante la visita, farà domande sulle varie funzioni fisiologiche del paziente (sete, alvo, diuresi etc), sulle “preferenze” (climatiche, alimentari, sociali etc) e sul carattere del paziente; questo perché l’omeopata ricerca il rimedio maggiormente indicato per il proprio paziente e maggiori sono i dettagli a sua disposizione maggiori saranno le probabilità di individuare il rimedio corretto.
Per individuare un rimedio omeopatico si usa la denominazione scientifica della sostanza, sia esso un vegetale, un minerale o una sostanza di origine animale.
Per esempio Arnica montana identifica il rimedio preparato dal fiore dell’Arnica, Apis mellifica quello preparato dall’ape e via dicendo.
I rimedi omeopatici, dunque, non sono indicati né con nomi di fantasia né con i nomi comuni delle sostanze, ma presentano lo stesso nome in tutto il mondo.
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