VIAGGIO NELL'OMEOPATIA

Prevenzione e frequenza di somministrazione dei medicinali omeopatici

Oggi abbiamo deciso di rispondere ad alcune delle domande più frequenti in merito alla somministrazione dei medicinali omeopatici, alla loro particolare forma (specie quando si fa riferimento a quelli in granuli e globuli) e all’utilizzo dell’Omeopatia come prevenzione.

 

Questo perché l’Omeopatia non è utile solo quando compaiono i primi sintomi ma anche come prevenzione per numerosi disturbi.

 

Ecco di seguito le tre domande del nostro Viaggio nell’Omeopatia di oggi…

Da che cosa dipende la frequenza di somministrazione dei rimedi omeopatici?

Molti sono i fattori in gioco e solo il medico o farmacista di fiducia, che sono a conoscenza della storia clinica del soggetto, possono definire quali siano le modalità da seguire durante la cura omeopatica. In generale però la frequenza di somministrazione dei medicinali omeopatici dipende dall’intensità dei sintomi: in fase acuta la frequenza di somministrazione sarà maggiore e verrà poi ridotta con il passare del tempo. Nei casi cronici, invece, le somministrazioni sono decisamente più diradate.

I farmaci omeopatici possono essere utilizzati come prevenzione?

Certo, molti medicinali omeopatici sono utili non solo nel trattamento del disturbo ma, agendo sulle cause, possono essere tranquillamente utilizzati con una logica preventiva.

 

Ad esempio, nel caso della sindrome influenzale, i medicinali omeopatici svolgono un’azione immunostimolante che bypassa il problema della variabilità antigenica dei virus influenzali. Dunque durante il periodo di esposizione ai virus influenzali, l’assunzione di farmaci omeopatici può permettere di prevenire l’insorgere della malattia.
Oltre che come prevenzione i farmaci omeopatici possono essere assunti anche alla comparsa dei primi sintomi e quando il disturbo è già in fase avanzata.

Come mai i granuli sono tutti uguali?

Come si è già detto molti rimedi omeopatici sono in granuli e globuli: la loro forma in effetti è la medesima, hanno lo stesso colore e lo stesso sapore. Due sono le cose che li distinguono: il nome sulla confezione e il rimedio con cui sono impregnati. Questo perché le “sferette” di zucchero (lattosio, saccarosio, ecc.) altro non sono che il veicolo del rimedio omeopatico vero e proprio. Il processo di preparazione del farmaco omeopatico avviene infatti in fase liquida: una volta ottenuta la soluzione finale, i granuli e i globuli che fungono quindi soltanto da eccipiente, vengono impregnati della sostanza. In ogni caso è bene ricordare che il granulo di zucchero è solo una delle tante forme farmaceutiche attraverso cui il medicinale omeopatico può essere veicolato (ad esempio ricordiamo gocce, fiale, pomata, spray, collirio, sciroppo, ecc.).

Tutte le risposte alle principali domande sul mondo dell’Omeopatia

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