Silicea è un rimedio omeopatico derivato dalla silice, nota anche come biossido di silicio. Si tratta di uno dei farmaci omeopatici più utilizzati in quanto “ricostituente” da assumere in piccole dosi.
La silice è il biossido di silicio la cui formula chimica è SiO2. Il composto ha dato il nome all’elemento silicio (dal latino silex), che in natura non esiste allo stato libero, ma solo allo stato combinato come silice o come silicato.
La silice, dopo l’ossigeno, è il costituente più abbondante della crosta terrestre, in cui è presente nella percentuale del 26% circa in peso. Il suo stato fisico più comune rinvenibile in natura è quello solido cristallino di minerali come il quarzo ed anche come costituente principale di diverse rocce sedimentarie tra cui la sabbia.
A temperatura ambiente è un solido poco solubile in acqua e di durezza piuttosto elevata.
La silice, inoltre, è di grande importanza per moltissimi animali e piante in quanto è fondamentale per lo sviluppo delle strutture scheletriche: senza silice i boschi sarebbero come prati falciati, sia erbe sia conifere non avrebbero la forza di rimanere erette.
La silice è pressoché l’unico costituente della selce, materiale di base delle tecnologie preistoriche di lavorazione della pietra, nonché un componente essenziale nella costruzione degli acciarini, strumenti medievali per l’accensione di fuochi ed armi da fuoco. Sempre nel Medioevo, nei lapidari (opere che si occupano delle pietre e delle loro molteplici qualità) la silice appuntita è chiamata “pietra del tuono”, perché si credeva che fosse la punta di un fulmine caduto a terra. Siccome si riteneva che un fulmine non cadesse mai due volte sullo stesso punto, le pietre del tuono venivano ricercate e appese al collo delle persone per proteggerle dai fulmini, oppure murate sui tetti delle case affinché le saette si dirigessero altrove.
La silice è, inoltre, la materia prima per la produzione di silicio elementare, la cui natura di semiconduttore ne favorisce l’utilizzo nel campo dell’ingegneria elettronica, nella costruzione di circuiti integrati, transistor e altri componenti elettronici. Viene, inoltre, impiegata dall’industria del vetro in quanto assorbe enormi quantità di quarzo, specialmente sotto forma di sabbia, dalla cui purezza dipendono le caratteristiche dei vetri prodotti e nella produzione della ceramica, della porcellana, degli smalti e del cemento.
Infine una piccola curiosità: la silice è presente anche nei dentifrici sotto il nome latino di “Hydrated silica“, come agente abrasivo della superficie dei denti.
Il rimedio omeopatico Silicea si ottiene dalla triturazione con lattosio della silice pura precipitata e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Silicea è un rimedio costituzionale indicato prevalentemente nei casi cronici, ed in particolare nei bambini, negli anziani, nelle donne, nei soggetti freddolosi, astenici, con tendenza ai processi suppurativi cronici, piuttosto pignoli, ostinati ed insicuri.
Il rimedio omeopatico Silicea, in genere, viene impiegato nei seguenti casi:
Sono molti i fattori che possono determinare la caduta dei capelli, dalla stagionalità a cause più serie. Anche in questo caso si può ricorrere all’Omeopatia, Silicea, infatti, è anche particolarmente efficace nel combattere la fragilità di unghie e capelli.
Capita di frequente che il problema delle unghie e dei capelli fragili si manifesti in individui astenici e stanchi, in questi casi la Silicea rappresenta un’ottima soluzione.
La silice dona durezza, rigidità alle cellule che altrimenti sarebbero molli. Proprio come succede al guscio delle uova; la sua consistenza solida, infatti, deriva dal fatto che le galline beccando assumono anche granuli di sabbia (silice) e questa si deposita sulla cellula come guscio (Kervran, biologo francese). La silice, dunque, conferisce grinta al fisico e al morale. Come l’uovo, le cellule umane senza silice sono prive di tono e gli apparati fatti con tali cellule non assolvono perfettamente alle loro funzioni.
Non è un caso quindi che questo rimedio sia indicato per il seguente biotipo: il tipo Silicea (che più usualmente è di sesso femminile, ma può essere anche maschile) ha una costituzione esile, minuta e sottile, proprio come i granelli di sabbia. È longilineo, pallido, magro, con scarsa muscolatura e debole capacità respiratoria; può presentare segni di demineralizzazione come le unghie fragili e ricoperte da macchie bianche. La sua costituzione è quindi prevalentemente fosforica.
Il tipo costituzionale Silicea è:
Il suo temperamento è quindi in prevalenza nervoso, accompagnato però da diverse connotazioni tipiche del linfatico, nel senso che all’impetuosità del biotipo nervoso segue la stanchezza del linfatico.
Ma il sintomo chiave del soggetto Silicea è la spiccata tendenza alla suppurazione, tanto che ogni minima ferita o lesione o piaga (cutanea, di mucosa o ossea) tende ad infettarsi formando pus. Silicea è il rimedio dei processi di suppurazione cronica, ovvero quelli che si trascinano a lungo ostacolando la cicatrizzazione.
I sintomi di questo soggetto peggiorano con il freddo umido, con le correnti d’aria, d’inverno, durante le mestruazioni, di sera e di notte, durante l’attività fisica, a seguito di vaccinazioni. Migliorano, invece, con il caldo e le applicazioni calde, con la testa coperta, d’estate.
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