Il mal di schiena che coinvolge la fascia muscolare bassa subito sopra dei glutei, è definito lombalgia e, insieme alla sciatalgia, è un problema molto comune sia nei giovani sia negli anziani. Si tratta di sintomi spesso correlati tra loro, anche se interessano differenti parti anatomiche quali la regione lombare (la parte inferiore della schiena) e le aree anatomiche percorse dal nervo sciatico ( a partire dalla zona lombare, passando per i glutei, fino alle gambe e ai piedi).
Il dolore alla parte bassa della schiena è un disturbo definito col termine lombalgia e indica la sofferenza a livello muscolare e osseo della regione lombare. Si tratta di un malessere non identificabile con una malattia specifica nè riconducibile ad una causa univoca. Persino la durata del disturbo è variabile, ma a seconda dell’arco temporale in cui si protrae, è possibile classificare due forme di lombalgia:
La lombalgia acuta è un segnale dall’allarme che il nostro organismo manifesta, allo scopo di proteggere il corpo impedendo movimenti potenzialmente in grado di peggiorare la condizione di infiammazione che affligge la regione lombare. Infatti, la lombalgia acuta è causata da una lesione muscolare, legamentosa, articolare o discale accompagnata da fenomeni infiammatori che partecipano al processo di guarigione e che terminano autonomamente entro un massimo di trenta giorni.
Il passaggio da una lombalgia acuta ad una cronica è spesso riconducibile a fattori fisici, psichici e sociali quali:
Infine, sono definiti “Fattori di rischio secondari sociali”, condizioni come l’insoddisfazione professionale, un più generico disagio sociale e la “sindrome da indennizzo”.
Si definisce così se tende a perdurare oltre i tre mesi, non necessariamente a causa di una lesione o di un trauma. A differenza della lombalgia acuta, quella cronica non ha funzione né adattativa, né protettiva, riduce invece le capacità motorie, intacca la funzionalità del rachide (la struttura anatomica della colonna vertebrale) e favorisce l’insorgere di condizioni di disabilità.
Le cause del dolore alla regione lombare sono molteplici ed eterogenee. Infatti, spesso questo disturbo non è provocato da un problema specifico alla colonna vertebrale o da patologie rachidee, bensì da cause aspecifiche come una postura e un andatura scorretta, lo stress o l’eccesso di peso.
Pur trattandosi di un sintomo comune ad entrambi i sessi, sono le donne ad accusare più frequentemente questo disturbo a causa di alcune condizioni che effettivamente interessano esclusivamente il sesso femminile come:
Inoltre, durante la gravidanza, in particolare nell’ultimo trimestre della gestazione, sono molte le donne che accusano dolori alla fascia lombare a causa dell’aumento di volume dell’utero e del conseguente aumento di peso, che comportano l’assunzione di una postura scorretta a discapito dei muscoli, delle ossa e dei legamenti della schiena.
Tra le cause più comuni della lombalgia è da annoverare anche la sciatalgia, ovvero l’infiammazione del nervo sciatico, spesso favorita da alcuni fattori quali:
Per quanto riguarda la sintomatologia, è bene ricordare che il dolore alla regione lombare non è definibile come una vera e propria malattia, ma piuttosto come un sintomo che può manifestarsi assieme ad altri e presentarsi sia continuativamente, sia in modo intermittente o ingravescente. La lombalgia si manifesta con maggior frequenza dopo uno sforzo fisico eccessivo, ma anche a seguito di piccoli movimenti inadeguati, ma è possibile che si presenti anche a riposo.
La forma più frequente di mal di schiena si manifesta con dolori che:
In questo ultimo caso, è possibile che alla lombalgia sia associato il coinvolgimento infiammatorio del nervo sciatico. Al contrario, se il dolore si irradia a partire dall’inguine fino alla parte anteriore della coscia, allora è possibile che alla lombalgia si associ una cruralgia. A tal proposito, un forte mal di schiena irradiato all’inguine, associato a tracce di sangue nelle urine e bruciore durante la minzione, può esser provocato dalla presenza di calcoli renali. Invece, se il dolore si localizza sul fianco destro o sinistro della schiena, potrebbe trattarsi della compressione dei nervi spinali causata da una protrusione discale o da un’ernia. Infine, il dolore alla schiena può essere associato a nausea, intorpidimento e formicolio alle gambe.
La sciatalgia o sciatica (il termine più comunemente impiegato), è una condizione dolorosa che coinvolge le aree anatomiche percorse dal nervo sciatico quali la regione lombare, i glutei, le cosce, le gambe e i piedi. Il dolore al nervo sciatico può irradiarsi sia lungo l’intero decorso del nervo sciatico, oppure solo in alcune delle sue parti.
La principale causa di sciatica è la compressione e la conseguente irritazione del nervo sciatico o delle sue radici a livello spinale. Tale compressione irritativa può essere determinata da diverse patologie come:
Di puro interesse femminile, a questo elenco di cause è doveroso aggiungere lo stato di gravidanza in fase avanzata. Infatti, nelle donne incinte, l’utero può, in alcuni casi, premere sui nervi spinali che costituiscono il nervo sciatico. Infine, la sciatalgia è una condizione che può presentarsi anche a seguito di una lesione traumatica del nervo sciatico.
Tra i fattori di rischio più comuni che possono portare all’insorgere della sciatalgia spiccano invece:
Anche il diabete è da annoverare tra i fattori secondari o di rischio che possono causare la sciatalgia. Questa malattia metabolica infatti può avere svariate complicanze, tra cui la cosiddetta neuropatia diabetica, una condizione in cui può aver luogo il deterioramento dei nervi periferici.
La sciatalgia si manifesta con:
Più nello specifico, la sciatica spesso porta a una spiacevole percezione di dolore sulla parte bassa della schiena, sui glutei o lungo la gamba fino al piede. L’intensità e il persistere del dolore possono variare in base alla causa scatenante. Infatti, in alcuni pazienti, il dolore sciatico può essere bruciante, acuto e intenso, mentre per altri può essere lieve per la maggior parte del tempo, acuendosi solo in determinate circostanze, dando adito ad una sensazione simile a delle fastidiose scosse elettriche.
Generalmente, il dolore caratteristico della sciatica tende a comparire in una sola metà del corpo anche se, tuttavia, non mancano i casi in cui la sciatica si manifesta in entrambi i lati. In caso di complicazioni e aggravamenti dovuti ad una compressione del nervo sciatico di particolare intensità, la sciatica può comportare diverse complicanze come la zoppia e la perdita del controllo degli sfinteri anale e viscerale.
Curare un paziente affetto da lombalgia e/o sciatalgia richiede un approccio multidisciplinare che può coinvolgere, a seconda della causa scatenante, figure professionali diverse: dal medico di famiglia all’ortopedico, fino al chirurgo o, addirittura, al dentista. Spesso, le cure prescritte comprendono delle terapie farmacologiche antidolorifiche, ma anche a base di cortisone o di antidepressivi. Si associano generalmente della fisioterapia e dei trattamenti più particolari come l’ossigeno-ozono terapia, specialmente in presenza di ernia del disco.
Nella maggior parte dei casi, la sciatalgia e la lombalgia guariscono spontaneamente. Pertanto, spesso si raccomanda il riposo – evitando di stare però troppo tempo a letto – e la correzione di alcune abitudini posturali scorrette. Si ritiene sia particolarmente utilie anche l’applicazione di impacchi caldi e freddi: il caldo infatti riduce gli spasmi muscolari, mentre il freddo riduce il gonfiore, l’infiammazione e la tensione muscolare. Si consiglia inoltre di praticare regolarmente degli esercizi volti ad allungare i muscoli compromessi, ovvero lo stretching. Infine, per prevenire l’insorgere di questi disturbi, è consigliabile evitare di sollevare pesi gravando sulla colonna vertebrale, mentre è bene praticare regolarmente dell’esercizio fisico e abituarsi a mantenere una postura corretta, specialmente da seduti.
I principali rimedi omeopatici per lenire la sintomatologia della lombalgia e della sciatalgia che solitamente sono consigliati sia in termini preventivi sia curativi sono:
Tutti questi rimedi possono essere utili per prevenire l’aggravarsi della sintomatologia dolorosa verso le sue manifestazioni più severe. Ad ogni modo, è importante ricordare che, come per ogni terapia omeopatica, anche per i disturbi legati alla lombalgia e alla sciatalgia, è importante rivolgersi al proprio medico omeopata, in grado di individuare nel paziente il tipo costituzionale di appartenenza, da cui partire per individuare i rimedi maggiormente efficaci.
Cure omeopatiche: alcuni esempi di come la Medicina Omeopatica può essere un valido alleato
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